Don Piero Tollini nacque a Besozzo, in provincia di Varese il 12 aprile del 1921. Dopo il diploma dell’istituto Tecnico Commerciale del capoluogo, lavorò per un breve periodo a “La Prealpina” . Su suggerimento di Don Primo Mazzolari, che reggeva la Chiesa di Bozzolo, frequentò il Seminario di Ferrara, ai tempi in cui Vescovo era Monsignor Ruggero Bovelli. Venne ordinato sacerdote il 20 maggio 1952, e successivamente inviato come cappellano nella Parrocchia della Sacra Famiglia e San Martino dal 1954 al 1971 e successivamente parroco a Montalbano dal 1971 al 1988, per poi passare nella nuova parrocchia di Santa Maria del Perpetuo Soccorso a Borgo Punta fino al 1998 . Nel 1998 si ritirò in un appartamento messo a disposizione dalla Diocesi di Ferrara. Tra i suoi maestri riconobbe sempre don Bosco, don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani, padre Ernesto Balducci e padre David Maria Turoldo.
Don Piero è stato ordinato sacerdote a Ferrara negli anni Cinquanta e ha ricoperto l’incarico di vice parroco alla Sacra Famiglia e a San Martino per un paio d’anni e successivamente è diventato parroco di Montalbano dal 1957 al 1971. In quell’anno l’arcivescovo Natale Mosconi lo ha nominato parroco al Perpetuo Soccorso di Ferrara dove è rimasto fino al 1998. È morto alla clinica Toniolo di Bologna dopo l’aggravarsi della malattia nel febbraio 2007. La memoria di don Piero, a 14 anni dalla sua morte, è ancora viva in quanto hanno saputo apprezzare in lui la sua coerenza di pensiero e per quel suo essere dalla parte degli ultimi, come insegnavano due figure di riferimento fondamentali: don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani. Ha saputo anticipare i tempi, in maniera profetica, come possono testimoniare tantissimi ferraresi che lo hanno avuto come parroco e a coloro che si spostavano per andare ad ascoltare le sue omelie, cariche di valori e carità.
Descrizione
"Perché ricordare don Piero Tollini a dieci anni dalla morte? Perché ripercorrere la sua vita nei profondi cambiamenti della chiesa cattolica nel Novecento? Perché ognuno di noi vive dei cambiamenti, e l'incontro con alcune persone diventa una fortunata occasione e opportunità, che aiuta a riflettere per favorire queste passaggi impegnativi. Un libro che non vuole solo essere una delicata e affettuosa rievocazione da parte degli amici del ricordo di don Piero Tollini, ma una puntuale riflessione sulla sua esperienza sacerdotale e sui suoi rapporti, nell'ambito di un difficile periodo storico e nel contempo di profondi cambiamenti." (Roberto Cassoli)
Don Piero Tollini
Riflessioni sulla vita di un “prete”
Ventisette anni nella nostra parrocchia del Perpetuo Soccorso, dal 1971 al 1998.
Molti di voi l’hanno conosciuto ed imparato ad apprezzare.
Era nato a Besozzo Varese) il 12-04-1921 ed è morto il 24-02.2007.
Al funerale, in cattedrale, era riunita una buona parte della parrocchia. C’erano tanti preti ed il Vescovo ha tenuto una bella omelia.
Mi rifaccio a questa omelia e ad un articolo di Gian Pietro Zerbini per parlarvi un po’ di don Piero e poi vi aggiungo qualcosa di mio.
Il Vescovo non ha voluto fare un “panegirico” ma ha voluto leggere, alla luce del Vangelo, la testimonianza di vita che don Piero ci ha dato. Ed è questo che interessa a noi “cristiani”.
La prima testimonianza che don Piero ci ha dato è stata la “scelta preferenziale” per i poveri. Don Piero ha sempre donato con carità, a piene mani. In parrocchia ha organizzato un gruppo di persone che si tassavano volontariamente con una quota mensile e l’ha chiamata: FAC (Fraterno Aiuto Cristiano). Gruppo, che come potete vedere anche dal Resoconto Economico parrocchiale opera ancora oggi in modo molto efficace. Un Resoconto Economico che don Piero pubblicava ogni anno a Natale (chiudendolo al 30 Novembre di ogni anno) ed anch’io ho mantenuto questa tradizione.
Da quello che leggo e che mi viene riferito, don Piero era molto schietto ed incisivo quando spiegava il Vangelo. Faceva riferimenti espliciti in campo sociale e politico. In questo era un prete “scomodo”. Per anni fu accusato di avere simpatie comuniste e perfino eretiche, esaltato da alcuni ed osteggiato da altri. Quelli che lo conoscevano bene, sanno però che il suo, non era uno “schierarsi politicamente” ma una scelta fatta a causa del Vangelo. La sua era una fedeltà a Gesù Cristo, che è sempre dalla parte dei poveri, dei sofferenti, degli emarginati.
In questo, don Piero, seguiva l’esempio di quelli che chiamava suoi “maestri”: don Bosco, don Primo Mazzolari, don Lorenzo Milani.
Di don Piero mi sono stati raccontati anche alcune sue testardaggini, alcune fragilità ed alcuni simpatici aneddoti, dovuti a volte al suo carattere irascibile, a volte ai suoi tentennamenti. Anche noi preti siamo dei poveri peccatori e come tutti abbiamo bisogno di un po’ di benevola comprensione e di perdono.
Quello che resta però, ora che la sua vita terrena si è conclusa, è la sua fedeltà a Cristo e la sua testimonianza con le scelte concrete della sua vita oltre che con le parole.
Don Piero, per 27 anni in questa parrocchia, ha speso la sua vita, le sue energie, la sua passione per annunciarvi Cristo. Ha continuato fino alla fine a camminare nella fede del Signore ed a pregare con molta fedeltà ogni giorno. Vi chiedo di non parlare di lui in modo troppo superficiale o sbrigativo, alcuni criticandolo per certe sue affermazioni e altri, per le stesse affermazioni, apprezzandolo senza cogliere invece fino in fondo la sua testimonianza di vita. Se vogliamo accogliere don Piero nella verità della sua persona, pur con le sue fragilità, accorgiamoci che è stato “prete” fino in fondo ed allora la sua testimonianza può farci un gran bene
don Lino Faggioli
A MONTALBANO INAUGURATO IL NUOVO PIAZZALE INTITOLATO A DON PIERO TOLLINI
Ferrara, 7 luglio 2023.
"È stato un confratello di grande cultura - ha sottolineato don Graziano Donà - e intitolargli una piazza, luogo di incontro e amicizia è molto azzeccato. Ha infatti saputo costruire con la sua presenza l'identità di Montalbano e ovunque sia stato è stato una figura di riferimento. Che ci aiuti ad incontrarci sempre più, ne abbiamo bisogno in questo tempo".